sabato 8 ottobre 2016

L'orrore dietro l'anta

Ultimamente va un sacco di moda il decluttering: ci sono fior di siti che danno consigli su come organizzarlo, da dove iniziare a farlo, come procedere. Anche il mio blog preferito ne parla in un buon numero di post.

Partiamo dall'inizio: il decluttering è l'arte - non può che essere definito in questo modo secondo me - di eliminare il superfluo, di vivere minimal, di fare spazio fuori e anche dentro di sè.
Lo si fa per risparmiare tempo - non ho più un milione di cose da riorganizzare, spostare, spolverare, lavare, ma ne ho solo due! - e anche per risparmiare denaro.

Io vivo un po' una via di mezzo, perchè passo da momenti di accumulo compulsivo di qualsiasi cosa - scontrini, calzini, carta - a momenti in cui vorrei prendere una ruspa e portare tutto direttamente in discarica. 
Premetto che fino a pochi mesi fa non avevo idea che la follia del sacco-nero-per-tutto avesse un nome così sofisticato e anglosassone; in realtà nemmeno sapevo che fosse alla base di uno stile di vita. Ma va bene. E' figo. Non faccio più giustizia sommaria in casa e soprattutto negli armadi. Pratico il decluttering. A fatica, perchè nonostante sia anche un modo di vivere più rispettoso per l'ambiente - ho meno e consumo meno - prima di tutto devi eliminare, mentre io tendo a conservare e riciclare. Forse dovrei pensare che dò alle mie cose nuova vita regalandole o vendendole.

Ad ogni modo, in questi fine settimana sto cercando di mettere d'accordo le mie due anime - quella della gattara accumulatrice e quella dell'ossessiva ruspatrice - per giungere ad un punto equilibrato e di decluttering moderato, anche se credo che i veri guru di quest'arte siano quelli della ruspa. 
E' da tempo che medito un taglio netto del mio armadio: ho sepolti nelle mie 5 modestissime ante dei capi d'abbigliamento che indossavo a stento a 30 anni e 62kg, dubito che li indosserei oggi, più vecchia, più pesante e con tre figli da scarrozzare in giro.  Ci sono top che utilizzavo a 16 anni e che non ho mai buttato perchè mi piacevano così tanto da giovane! Ho cose che erano di mia mamma, che avrà usato fino alla nausea e di cui io mi sono innamorata e ora che faccio? Butto la magliettina tutta rovinata che avrà solo 50 anni? In quel regno di Narnia vivono abiti che hanno ancora l'etichetta, pantaloni in cui non sono mai riuscita ad entrare, giacche che non ho mai indossato, vestiti che sono stati al concerto dei Beatles al Vigorelli e gonne che a guardarle mi vergogno, figuriamoci se mai le rimetterei.

La stessa cosa non succede nè con le scarpe, nè con le borse - so che il mio più grande fan sarà sorpreso da questa affermazione. Calzature ed accessori sono fatti per essere consumati. Finito di accompagnarmi fin dove devono ci salutiamo, di solito perchè loro entrano in un cassone dell' Humana sperando che facciano felice un'altra donna quanto hanno fatto felice me.

Comunque, per il decluttering dell'armadio, in rete ci sono un sacco di consigli: eliminare ciò che non si usa da almeno 6 mesi, eliminare ciò che si conserva perchè "un giorno lo metterò" e tenere solo ciò che amiamo davvero - se proprio si deve conservare qualcosa, ovvio. 

Il punto di arrivo, il Nirvana del decluttering del vestiario pare che sia l'armadio capsula, un guardaroba che conta al suo attivo la bellezza di:

2 pantaloni
1 vestito oppure gonna - e che è? o uno o l'altro!
1 giacca
1 cappotto
1 maglia
2 paia di scarpe
2 borse

E se sulla maglia mi rovesciano il caffè? e se la Lola con le sue manine a ventosa sporche di biscotto solubile mi si attacca al cappotto? e se Giorgio decide che il moccolo se lo pulisce sulla mia giacca?! E le scarpe?!?!? DUE paia?!?!? Almeno tre dai! tacco, tennis e anfibio che va con tutto - gli stivali fanno categoria a sè. 
No. Non potrà mai essere il mio armadio. Magari se il Papi decide che finalmente possiamo andare ad aprire un chiringuito a Ibiza, che al diavolo le maglie e le giacche, io sto in costume 20 ore al giorno per 350 giorni all'anno, possiamo anche parlarne.

Comunque settimana scorsa ho iniziato.
Dall'armadio dei bambini.
Ho eliminato due borse di vestiti.
Non importa se sono quelli della Lola che non le stanno più e che regaliamo ai nuovi bambini. Io ho comunque eliminato.

Nel mio invece sto procedendo al contrario: intanto compro i vestiti che dovranno sostituire quelli che elimino!

- sì lo so, non sono pessima, pessimissima e della filosofia del decluttering non ho capito niente. Altro che green life e semplicità. 
Ma davvero, questa volta mi metto d'impegno! non farò un armadio capsula, ma riuscirò a fare un bel taglio. E ho intenzione di fare la stessa cosa in ogni angolo della casa. I veri guru riescono ad eliminare anche i libri, non so se riuscirò mai ad arrivare a tali vette di perfezione - certo, più probabile quelli piuttosto che l'armadio capsula!




Sì, Papi. Ho nell'armadio abiti che hanno ancora l'etichetta.

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