giovedì 20 ottobre 2016

Come ho potuto non parlarne finora?

E' ormai un mese o quasi che scrivo post su questo blog e ancora non ho parlato, se non in modo accidentale, di un altro membro F O N D A M E N T A L E della nostra famiglia G.: la Televisione. Maiuscolo, perchè in casa nostra è il nome proprio di un'amica, nemmeno di una cosa.

Il rapporto con lei è difficile perchè la sua presenza è davvero ingombrante; a lei spetterebbe il titolo di suocera, più che alla nonna G.: si frappone ovunque, tra me e Momi, tra Papi e Momi, tra Giorgio e Momi - incredibile come sia sempre lo stesso nome ad essere presente in queste contrapposizioni -.
E' oggetto delle peggiori litigate, è strumento di ricatto, di sollecito, di ricompensa. Insomma, nella nostra famiglia, la Televisione gioca un ruolo essenziale.

Io sono una di quelle mamme che vorrebbe non vederla (quasi) mai accesa, nonostante pare che io sia cresciuta guardandola - eh, non si era ancora capito che se io sono bianco, mia mamma è nero e viceversa - e come ogni volta cerca di ribadire la nonna P., non è che sia cresciuta così male - e questo è uno dei pochissssssimi complimenti che mi sono sentita fare in questi 38 anni, quindi prendo e intasco soddisfatta -. E in realtà, forse ricordando momenti felici in compagnia dell'elettrodomestico, prima che Momi compisse un anno ero disperata perchè non riuscivo a fargli vedere nemmeno mezza puntata di Peppa Pig, perchè  il video non suscitava in lui nessun interesse. Ma come? Figlio di due che furono teledipendenti, perchè non segui le nostre orme e dobbiamo intrattenerti 24/7, mannaggia a te? 
In realtà non ho subito accettato che vedesse la TV, anzi, nei pomeriggi di congedo parentale in cui non si usciva, se io mi concedevo il lusso di guardare una serie tv - Gray's Anathomy, LA serie tv - cercavo di frapporre qualcosa tra lui e lo schermo, un ostacolo fisico proprio, per paura che le immagini così luminose e così veloci gli dessero fastidio alla vista - io non sono una mamma ansiosa, eh, ma se mi devo far prendere dalla paranoia, allora lo faccio con stile ed originalità! -

Poi, il mio Momi è cresciuto e - cosa ancora più determinante - è andato a soggiornare ogni pomeriggio dopo il nido a casa dei nonni P, in attesa che la mamma uscisse dall'ufficio. Basta. La televisione è diventata terreno delle più sanguinose lotte intestine. Già io e Papi non la guardavamo mai, almeno se lui era sveglio, da quando i nonni sono riusciti ad instillargli il demone non ci siamo potuti nemmeno più concedere il lusso di scegliere cosa guardare una volta al mese, chessò, o anche una volta a bimestre, mi accontenterei. E quindi, Peppa Pig è diventata il nostro peggior incubo. In macchina solo canzoni di quello scherzo della natura, piatti di Peppa, pigiami di Peppa, fino all'apice di questa parabola - sì, parabola perchè ormai siamo liberi! - abbiamo anche il fratello di Peppa. Ogni tanto cerchiamo di negare l'evidenza, ma il nome scelto dal Momi temiamo seriamente che sia preso a man bassa da quell'abominevole cartone animato. Non ci sono mai stati altri Giorgio nella sua vita. Una Giorgia, la sua educatrice. Mi sono sempre detta che fosse per lei, ma nel profondo del mio cuore io so.

Comunque, c'è stato un periodo che lui stava riuscendo nel suo intento di avere lo schermo accesso in pianta stabile, colpa mia: forse durante le gravidanze che mi fiaccavano, forse in momenti più sclerati e impegnativi di oggi, lui stava per riuscire nel suo scopo criminale. Poi sono rinsavita, insieme a Papi abbiamo deciso che le cose così non ci stavano bene, anche perchè è davvero una tossicodipendenza: non basta mai, Momi ne vuole sempre di più. E allora abbiamo messo uno stop. A meno che non sia malato e/o per noi non sia necessario recuperare un po' di tempo, la televisione si guarda la sera dopo cena. E il fine settimana è concessa anche un'oretta dopo pranzo, come d'estate quando sono a casa da scuola.
Questa è la regola. Poi ci sono delle deroghe. Ma va anche bene, le regole devono anche essere infrante ogni tanto - magari infrante in modo pilotato da me, perchè non ho ancora ben imparato a tollerare l'insubordinazione spontanea, anzi -.

Questa sua tossicodipendenza - ci scherzo su, ma se leggo gli effetti di una reale dipendenza su wikipedia penso davvero che abbiamo un grosso problema in casa: compulsione alla ricerca della "sostanza"; perdita di controllo nel limitare l'assunzione della stessa; comparsa di uno stato emozionale negativo quando l'accesso alla "sostanza" è precluso, ed effettivamente quando gli diciamo basta diventa aggressivo e violento, a meno che non lo prepariamo prima, ma non sempre funziona - dicevo, questa sua tossicodipendenza viene malamente strumentalizzata da noi e fa sì che quando si comporta male, la nostra soluzione finale sia "questa sera non guardi la televisione" e diversamente quando si coporta bene  sia "sei stato bravo, allora puoi vederla". Lo so, mi è già stato detto che non devo confondere premi e castighi. Ma l'unica parola che risuona nelle orecchie di nostro figlio è "TV".
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Ora che anche Giorgio ogni tanto la guarda, io uso lo strumento TV anche per farli vestire velocemente dopo il bagno: il primo che finisce può scegliere cosa guardare. Perchè rispetto alla regola iniziale - tv dopo cena - le cose sono un po' cambiate, ora la si guarda dopo il bagno, mentre io preparo la cena e dopo mangiato si gioca, si legge, si sta insieme insomma. Solo che quelle poche volte che finisce prima Giorgio - che in realtà vesto io, lui collabora soltanto - Momi cerca sempre di indirizzare la scelta su quello che vorrebbe vedere lui, un po' perchè altrimenti vediamo solo Madagascar - in giorgiese Ciciaccia-Lione - un po' perchè non c'è niente da fare, la TV è il SUO demone, non riesce a cedere il comando a cuor leggero.

Purtroppo la nonna P, che da sempre mi ribadisce "che sarà mai, a te ti ha cresciuto l'elettrodomestico!", non si rende nemmeno conto di quanto le cose da allora siano cambiate: quando io avevo l'età di Momi era fisiologico che la guardassi un paio d'ore al pomeriggio e poi magari guardavo qualcosina con loro la sera, perchè i cartoni animati o le trasmissioni per bambini e/o ragazzini venivano trasmesse per un arco di tempo limitato. Oggi, a qualsiasi ora del giorno o della notte tu accenda la tv, sui canali dedicati trovi un programma per loro - per fortuna alcuni orridi programmi, come i Teletubbies, li hanno relegati all'alba, quando solo i veri appassionati hanno la temerarietà di guardarli -. 
L'unica nota positiva in tutta questa faccenda - cioè poteva andare peggio - è che qui non guardiamo i canali televisivi, ma usiamo tanto Netflix o i film in DVD e così possiamo controllare al 100% quello che guardano e non rischiamo che ad un certo punto venga trasmesso un programma subumano tipo Grande Fratello, e poi non vedono pubblicità, o almeno ne vedono davvero poca, e quindi hanno la mente relativamente pulita da questo bombardamento mediatico che subiscono i loro coetanei; nonostante ciò, subiscono il fascino di alcuni personaggi e di tutte i giochi che incrociano nel loro spostarsi dai canali al web. 

In fondo, però, nonostante la Televisione con la sua voce di Sirena sia sempre una tentazione forte per tossici ed ex tossici - sì, non si creda che io non abbia voglia di imbesuirmi davanti allo schermo: quando penso al relax, io penso al divano, cervello spento e tv accesa! - siamo bravini a tenere i nostri figli lontanti dalle mode del momento e dalle follie del consumismo. Basta guardare anche solo la faccia che fanno quando qualcuno gli chiede per che squadra di calcio tifano: "Squadra?? Sì, mi piace giocare a calcio!"

Comunque, per Giorgio e Lola, come sempre ho lasciato che fosse. Senza alcun ostacolo fisico tra loro e lo schermo.
 



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