domenica 16 ottobre 2016

Il menù settimanale

Fin da quando ero ragazzina, una delle domande che più ho odiato è sempre stata "cosa mangiamo stasera?". 
Nella sua prima versione era rivolta da mia mamma a me, solitamente poco prima di uscire di casa la mattina: già non sono mai stata molto socievole appena sveglia - sì, poco prima di uscire di casa la mattina mi ero appena svegliata perchè c'è stato un tempo in cui potevo permettermi di aprire gli occhi, fare la doccia, vestirmi, truccarmi, bere il caffè ed uscire
nel giro di venti minuti. Mezz'ora quando cambiavo idea sull'abbigliamento -. L'ultima cosa a cui avevo voglia di pensare con ancora l'aroma del caffè nelle narici era lo spezzatino al sugo, o un qualsiasi cibo che non si accompagnasse con una brioches ed un cappuccio.
Successivamente l'ho rivolta io stessa al Papi, a me stessa e per disperazione anche ai bambini. E la risposta a questa domanda è sempre la stessa anche se cambiano le case, le famiglie e le generazioni: boh, vedi tu!

Solo che oggi davvero tocca a me vedere, ed io in cucina non solo non ho inventiva, passione - se non per i dolci - e abilità, ma nemmeno la capacità di memorizzare i sapori: non accosterei mai la panna con le cozze, ma per esempio gli aromi e le spezie le uso sempre secondo l'estro del momento e le verdure sono sempre accostate a caso; altro che il topino di Ratatouille
che sentiva l'armonia dei sapori e le visualizzava come sinfonie. Con me c'è un battere incessante di martellate nelle tempie. Se poi mi danno in mano della menta, è finita. Non so quante pietanze abbiamo buttato via perchè io trovavo che si sposavano bene con la menta e allora via, foglioline come se non ci fosse un domani. Dalla parte opposta rispetto ai miei limiti invece, c'è Papi, che ha un dono senza ombra di dubbio - anche se il suo dono spesso si chiama burro -, ma quando cucina sembra sempre che stiamo per servire il pranzo di nozze a 200 invitati e quindi usa 12 padelle, 7 piani di appoggio, un numero indefinito di coltellacci e piatti e si indigna perchè "com'è possibile che aprendo il frigo e vedendo quello che c'è, tu non sia in grado di tirare fuori una prelibata leccornia!".

Ecco, siccome io sono stufa di quest'ansia da Masterchef e sono stanca anche di ritrovarmi sempre a proporre pasta all'olio oppure la più esotica variante al sugo perchè non so mai che pesci pigliare, ecco, con un decreto dittatoriale a senso unico ho istituito il menù settimanale.
In realtà non è stato istituito solo per non dovermi chiedere ogni sera cosa fare, era nato anche e soprattutto per questioni di risparmio sul costo della spesa e riduzione dello spreco. Ovviamente il Papi l'ha osteggiato come il suo peggior nemico sostenendo che in questo modo lui perdeva la passione nel cucinare, la poesia dell'aprire il frigo e creare. Eh, chi lo sapeva di aver scelto Bastianich come compagno di vita? 

Io invece ne sono a dir poco entusiasta. Primo e più assoluto vantaggio, penso una volta alla settimana cosa dobbiamo mangiare e punto. Il mio cervello, relativamente a quell'aspetto, può spegnersi. La sera prima controllo il menù, verifico se devo scongelare qualcosa, mettere a bagno, comprare degli ingredienti da aggiungere, e basta posso cucinare senza farmi più domande. 
Seconda cosa la spesa è fatta con un criterio - più o meno, non è proprio sempre sempre così, ma sicuramente è gestito tutto con più senso - : il venerdì sera o il sabato mattina studio il menù, verifico ricette e ingredienti, verifico se manca altro e faccio la lista della spesa; ormai da mesi inoltre la spesa la facciamo on line, almeno quella della settimana, ed è un servizio davvero eccezionale per chi di tempo ne ha davvero poco come noi e deve comprare carrellate di cose: scegli il giorno e la fascia oraria di consegna e puntualissimi ti portano tutto diviso in sacchetti per tipologia di prodotti - fresco, surgelato, secco, etc - inoltre te la portano fino in casa e non sono costretta a fare 12 tappe per portare sacchetti e casse d'acqua. Spesso inoltre ci sono anche diversi prodotti in omaggio, di solito per il lancio di qualche nuova linea.
Infine, terzo vantaggio, arriviamo il fine settimana che il nostro frigo è assolutamente e completamente vuoto! Se ci sballa di un giorno la consegna siamo rovinati, ma abbiamo ridotto gli sprechi in maniera drastica. Non ci sono più 600 zucchine nel cassetto della verdura che languono e festeggiano i compleanni di qualche cespo di insalata dimenticato dietro i pomodori.

Il menù lo costruisco come il peggior nutrizionista che ha stampato in word il proprio diploma: un giorno il passato di verdure - eh le verdure sono importanti! se non faccessi il passato qui ci si ammalerebbe di scorbuto - poi alterno pasta, riso, carne e pesce, ignorando completamente quello che i bambini mangiano a scuola, certa che è sicuramente migliore e più completo di quello che potrò mai fare io. Ogni giorno, la portata principale è comunque accompagnata da verdura, che tanto non  mangia nessuno se non io e Papi, oppure la metto nei sughi in modo che la assumano inconsapevolmente. Il sabato si sa che è la serata della pizza davanti alla tv, mentre la domenica si schifeggia a mezzogiorno e la sera avevamo cercato di introdurre il rito del latte accompagnato da quello che più ci piaceva, ma Momi ce l'ha fatto andare di traverso in due weekend e basta, siamo tornati ai pasti normali. Peccato perchè a me piaceva tanto il rito del latte, mi ricordava le domeniche sera che profumavano ancora di serenità a casa con la mamma e il papà, con la camicia da notte e la tazzona di latte e pane secco, prima che la domenica diventasse solo l'anticamera angosciante del lunedì.

Solitamente alterno piatti normali che cuciniamo da sempre, a qualche novità: tipo la prossima settimana si beccheranno una pasta risottata salsiccia e zafferano e una con il pesto di broccoli. Tutto cucinato da me, quindi magari sono piatti buonissimi resi orrendi dalle mie pessime doti culinarie. Comunque le novità non hanno quasi mai successo, nonostante lo sforzo che ci metto per cercare qualcosa che li entusiasmi.

A me sembra che i vantaggi siano molteplici, anzi, è evidente che lo siano. Eppure c'è ancora qualcuno che sente che io gli abbia tarpato le ali della creatività. Ancora non lo sa Papi-Bastianich, ma il prossimo passo sarà cucinare tutto la domenica e congelare!


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