martedì 11 ottobre 2016

Benvenuta stagione fredda!

Anche in casa G. è arrivata davvero la tanto attesa stagione dei malanni. Mannaggia a tutti i virus.
In realtà il nasino che cola qui parte il primo giorno di scuola per finire intorno all'ultimo, con qualche strascico fino a metà luglio - insomma si sta senza moccioli per un paio di mesi quando va bene. E quindi l'aerosol è parte integrante dell'arredamento.

Abbiamo iniziato appena Momi è approdato al nido perchè, come ogni bravo bambino,
si è portato costantemente a casa il suo sacchetto di virus e germi e quindi abbiamo iniziato con le normali febbri al 2° giorno di inserimento, per concludere l'anno con una non stop varicella - morbillo. Sì, morbillo. E sì, era vaccinato. Nemmeno la pediatra l'ha riconosciuto subito, sono stati i cinque giorni del terrore e dell'ansia; lo guardavo e piangevo. Come se non bastasse, tra le sue due malattie c'è stata la mia varicella, non avendola fatta da bambina. Siamo stati chiusi in casa 45 giorni.
Però Momi è un torello e quindi nonostante tutto non ha mai preso un antibiotico fino alla veneranda età di 4 anni e abbiamo una percentuale di presenze del 99% alla scuola dell'infanzia - percentuale che sarebbe del 100% se a giugno la voglia di frequentare non calasse a picco.

Comunque, mentre quando è nato Momi - a novembre, mica a maggio - mi avevano detto di uscire sempre e di temere solo il vento, Giorgio è nato ad agosto e per qualche strano motivo la pediatra dell'ospedale mi aveva da subito spaventata dicendomi che era meglio tenerlo in casa finchè non fosse passata la stagione peggiore, cioè fino a febbraio. Cioè SEI MESI!! Insomma, il Giorgino nasceva sotto la stella della paranoia, oltretutto alimentata anche dal fatto che avevo capito che il maggiore si sarebbe portato ogni giorno a casa dalla scuola dell'infanzia la sua sportina di germi. E infatti il primo aerosol l'ha fatto che non aveva un mese. Ha avuto un'otite dietro l'altra, tanto che il nostro pediatra ha scelto di fare una profilassi antibiotica di 5 mesi dopo che eravamo tornati con la quarta infezione alle orecchiette nel giro di 3 mesi. L'estate prima che compisse un anno, quella mostruosa e torrida del 2015, in cui noi avevamo il condizionatore rotto ed io ero incintissima, ha fatto quattro giorni con la febbre oltre i 39°. Ero disperata: faceva quel caldo esagerato e lui, stellina, era sempre bollente. Non sapevo più cosa fare, ho chiamato il pediatra, la guardia medica, l'ospedale della ridente cittadina e il famigerato ospedale dei bambini del nostro capoluogo. In realtà è bastato lasciare che la febbre facesse il suo corso, senza fargli ogni due minuti spugnature per abbassargli la temperatura, e il suo corpo ha trovato il modo di regolare il tutto. Le mie spugnature invece, a detta del pediatra, gli sballavano la termoregolazione - faccio presente che quello è stato il NOSTRO caso, in QUELLA specifica occasione, non ho nozioni mediche per dire cosa sia meglio o peggio.

Comunque, a parte questi episodi febbrili, l'orecchio debole che evidentemente Giorgio ha ereditato dalla mamma - perchè anche io soffro mostruosamente di otiti -  e i moccioli sempre in voga, il nostro periodo invernale non è veramente iniziata finchè non arriva il più odiato ospite virale, quello gastrointestinale, che di solito apre e chiude la stagione. Tra tutti i virus è quello che da sempre temo di più, sia per i suoi sintomi, sia perchè nei bambini mi sconvolge l'idea che possano patire quello che normalmente patisco io con questo malefico inquilino. Ogni anno qualcuno ce lo porta a casa. Più e più volte. Quest'anno ad aprire le danze è stato Giorgio. Solo che loro, con il loro bellissimo e fiammante nuovo sistema immunitario hanno un rigurgitino e un po' di dissenteria, ma nulla di che. Gli altri passano una giornata a rimettere succhi gastrici, gli viene la febbre e il giorno dopo non sanno esattamente come si chiamano e se sollevano una mela hanno bisogno di sedersi per lo sforzo, ma sono in piedi e quindi a tutti gli effetti reclutabili - e quando non sei reclutabile quando rispondi al nome di mamma?
Dal momento che gli ultimi due anni praticamente io li ho passati incinta, a parte il terrore palpabile che provavo ogni volta che sapevo che era arrivato anche l'odiato ospite, ho cercato un qualche aiuto che mi rimettesse in forze, mi aiutasse a reintegrare i liquidi e qualche sale minerale. 
E così, ecco il nostro B.A.S. il Beverone Anti Sbocco - il nome è di Papi, ci terrei a sottolinearlo:

1 litro di acqua
2,5gr di bicarbonato di sodio
2,5gr di sale
30gr di zucchero
1 pompelmo oppure arancia oppure 2 limoni.

E' buonissimo! Ed è davvero utile per frenare il vomito. E' così buono che la prima volta che anche Giorgio ha preso il virus, quando aveva 8 mesi, l'ha bevuto anche lui più che volentieri. In realtà fatto con l'arancia non mi piace molto - e nemmeno a Giorgio - perchè è troppo dolce e io sono una fanatica dei saporti aspri - quando ero incinta ho mangiato camionate di limoni! - ma quello con il pompelmo rosa o il limone secondo me è fantastico! in più placa quell'orrenda arsura che ti lascia il  virus, e non dà fastidio tanto da causare altro vomito.

Noi siamo ormai degli esperti di BAS, che ci aiuta a rendere poco - pochissimo - più sopportabile questo sgradito ospite; l'unico a non volerlo è Momi, ma si sa che lui decide i suoi gusti in base ad un criterio che ancora non ho ben identificato - ma che prima o poi decifrerò! E comunque, per fortuna a lui di solito non serve. 
Lui il virus si limita ad accompagnarlo a casa G.


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