domenica 13 novembre 2016

La letterina a Babbo Natale

Noi quest'anno siamo in perfetto orario. Gli altri anni, fosse stato per noi, Babbo Natale si sarebbe ritrovato come una mamma G. qualunque a fare le corse alle 19:29 del 24 dicembre per sistemare i bambini.

E invece quest'anno no. Quest'anno Babbo Natale di scuse non ne ha, e pretendiamo i regali intagliati nel legno a mano, anche quando esiste il becero equivalente in plastica. 
Era un po' che meditavo, e oggi, per lasciare dormire il povero Papi tormentato dal mal di denti, ho lanciato tutti in questa meravigliosa attività: scriviamo la nostra letterina!

Finora solo Momi ha indirizzato pensieri a Babbo Natale, oggi ho provato con Giorgio ma ho ottenuto lacrime, disperazione e spregio verso Babbo Natale - del resto, Giorgio è lo stesso individuo che lo scorso anno, alla veneranda età di un anno e tre mesi, al cospetto del Babbo Natale cittadino ha cercato di aggredirlo, caso mai gli venisse in mente di non consegnargli nulla -.  Invece il fratello, più portato alla vendita e alla trattativa, sono anni ormai che si relaziona all'anziano portatore di doni, con lettere esilaranti.

Il primo anno mi aveva fatto scrivere tutto un papello di mille colori con uno sproloquio esagerato rivolto a Babbo Natale. L'anno scorso ha calcato un po' la mano sulla sua bravura, vuoi mai che gli passi per la mente che non sia stato buono; quest'anno invece viene fuori che gli asini siamo io e Papi. Perchè sì, Babbo Natale, gioca con la mia sorellina che è monella, gioca con Giorgio che è monellissimo, ma intanto sappi che la mamma e il papi si sgridano tra loro ogni tanto e meritano anche di essere sgridati dai rispettivi genitori, sempre. Cioè, se la statistica ti dice che qualcuno in ogni casa è da escludere, sai in casa G. chi sono gli escludibili.

Quest'anno inoltre era un fiume in piena, avessi studiato stenografia avrei potuto forse stargli dietro, così, a manina, è stato un continuo stop e rewind, e credo che avrebbe potuto dettare per ore. Diciamo che se c'è una cosa che non temo è l'eccessiva sintesi nelle future composizioni letterarie del mio Momi.

Il suo desiderio 2016 è il pupazzo di Spot, il bambino de "Il viaggio di Arlo". So già che ci sarà da diventare scemi, perchè non è che Babbo Natale possa fallire in qualche modo. In più, come sempre, è l'unica cosa che vuole, quindi proprio non possiamo pensare di deluderlo. 
Per Lola al momento non mi preoccupo. 
Per quanto riguarda Giorgio e il suo rapporto conflittuale con Babbo Natale invece non so che dire. Cioè, ricordo che anche io, da bambina, mi sono svegliata in panico per il suo arrivo, ma da qui a cercare di aggredirlo per fare giustizia sommaria mai! 
Dobbiamo capire cosa si aspetti che gli porti: a domanda lui ti risponde che Babbo Natale può portargli ciò che preferisce (cioè ciò che preferisce Babbo Natale). Mah. Vediamo. Non vorrei mai trovarmi nei panni del povero vecchino quando Giorgio si accorgerà che quello che voleva l'anziano portatore di doni, non corrispondeva a quello che invece voleva lui. Capace che rapisce una renna e la tenga in ostaggio finchè non si azzecca il regalo giusto.

- Faccio presente che questo post ho iniziato a scriverlo alle 20:40 - ed ora sono le 21:36 -, mentre Papi ha avviato la procedura di messa a nanna e Momi non è ancora stato chiamato per lavare i denti ed è quindi qui, diciamo a tenermi compagnia. Ho chiesto e richiesto 80 volte di non continuare a mettere e togliere l'alimentazione del portatile. La risposta è stata il silenzio e il suo dito perennemente fermo sul cavo dell'alimentazione. 
Questo post, almeno fino ad un certo punto, è dominato da un prurito di mani che nemmeno un allevatore di zanzare. Da una calma zen apparente che nemmeno il maestro Shifu. Da una capacità di autocontrollo che se mi scappa di mano apriti cielo. 

Questo post è dedicato perciò a tutte le mamme che coltivano un giardino zen che i loro figli puntualmente bruceranno con il napalm. Io so.

(Comunque ho visto, il primo anno abbiamo dato un bell'agio a Babbo Natale, va..)

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