venerdì 25 novembre 2016

Donne

Sono una donna. Figlia, nipote, amica, nuora, mamma di donne.

Premetto e mi preme molto farlo, che non sono una femminista. Sono nata quando le femministe per mia fortuna avevano già calcato la nostra terra e avevano già guadagnato tanto (rispetto al niente che c'era). 

Qui. Dove abito io. Perchè nel resto di questa nazione non sono certa sia così. In realtà non ne sono certa nemmeno qui, nella ridente Brianza o nella meno ridente provincia milanese. Ma voglio crederci.
Voglio crederci perchè alla fine, io sono nata alla pari. Forse qualcuno ci ha provato a dirmi che non era vero, che non ero alla pari, ma è contato così tanto che non è nemmeno stato registrato nella mia mente. 
Sono nata in una famiglia dove il papà ha sempre lavorato e la mamma ha quasi sempre badato a me e a mio fratello. Eppure, quando tornava a casa il papà ha sempre dato una mano alla mamma: della domenica io mi ricordo i pomeriggi a preparare i dolci con il papà; di ogni mattina passata nella casa dei miei genitori io mi ricordo mio papà che portava la colazione a letto alla mamma. Per amore, o forse per uguaglianza.

Io sono nata quando era diventato giusto pensare che la donna potesse avere una residenza che non era quella imposta in modo univoco dal marito. Per me oggi è fuori da ogni logica pensare che possa non essere così. 
Io sono nata quando il delitto d'onore non era ancora stato abolito. 
E io non ho nemmeno 40 anni.
E quando queste evidenze sono così giovani, allora è lecito pensare che la nostra strada sia ancora lunga. 

Qualche giorno fa ho letto un articolo sulla sorella di Mozart, il noto Wolfgang Amadeus Mozart, a mio parere il più grande, il migliore - e in questo campo il mio parere è davvero modestissimo, nonostante una decennale esperienza al piano ormai morta, sepolta e credo anche decomposta -. Lui era in grado di tutto, di volare sulle corde più sottili e di opprimere di pesi infiniti, di marciare con gli eserciti e di entrare giocando. 
Comunque dicevo, la sorella del nostro Amadeus, tale Maria Anna Mozart, pare fosse più dotata del fratello, ma non avesse potuto coltivare le sue doti perchè costretta ad avviarsi alla ben diversa carriera coniugale. Quindi cucino e cucio.

Allo stesso modo, tempo fa ho letto, ovviamente non ricordo dove, che si tende a dare più credito agli scrittori uomini. Ecco perchè J.K. Rowling ha utilizzato solo le iniziali - ed è diventata una delle donne più ricche del Regno Unito -. Ecco perchè la stessa autrice, pur dopo aver pubblicato sei libri di Harry Potter - dal mio banale punto di vista tra i libri più entusiasmanti e appassionanti che abbia mai letto in italiano e anche in inglese: perchè non si sa mai, a volte può essere solo che siano bravi i traduttori! - ha pubblicato un libro extra saga con uno pseudonimo maschile. E questo pregiudizio è tanto maschile quanto femminile.

E già, perchè a volte siamo proprio noi a remarci contro. Ma noi siamo così, stronzamente complicate: perchè sì, la solidarietà tra donne, ma anche lo scannamento tra le stesse. 
Mi è capitato di visitare pagine Facebook di mamme, in cui delle povere innocenti che chiedevano pareri e consigli, magari peccando anche di inegnuità, venivano messe alla gogna e poi al rogo dopo essere state barbaramente insultate, come ho visto fare solo dai peggiori leghisti sulle pagine a loro non gradite. Ma in questo caso stiamo parlando di mamme e questa cosa fa rabbrividire.
Vero è che per fortuna Facebook non è la vita reale - e mi chiedo quanti/e nella vita reale miti e compresivi non si trasformino poi nel dottor Hyde dietro ad uno schermo del pc -; ma comunque non è che con i rapporti vis-à-vis le cose vadano meglio, basti pensare a quanto siano più complicati i rapporti tra colleghe, o tra suocera e nuora, rispetto a quanto non siano quelli tra colleghi, o tra suocero e genero - a volte, essere portatori sani di solo due neuroni ha il suo bello insomma - .

Non voglio entrare nel merito della politica americana perchè davvero non ne so nulla, se non quello che i media hanno selezionato da darci da bere e quello che poi io ho scelto di vedere. Ma tutto sommato, a parità di spregevolezza dei candidati, il paese che vorrebbe essere la guida verso l'illuminazione - sia ben chiaro che questo è quello che vogliono, non quello che io penso - ha scelto un puttaniere xenofobo e misogino, che nella propria campagna elettorale ha preso in giro l'avversario per essere stata cornificata dal marito nei tempi che furono. 
Cioè l'America era pronta 8 anni fa per un presidente nero - ed era anche ora! - ma non lo è ancora nel 2016 per un presidente donna.

Ho fatto fior di esami sulla condizione della donna nel medioevo, avendo scelto come materia di laurea la storia e la Chiesa medievale. E alla fine, ciò che ho trovato maggiormente esplicativa ed esaustiva sulla condizione femminile (di sempre) è stato il titolo di un saggio che avevo studiato: "Recinti". Quelli in cui ci intrappolano e ci intrappoliamo, perchè a volte le vittime fanno comunella con il carnefice pur di avere dei benefit, o semplicemente pur di sopravvivere; quelli in cui ci chiudono per paura della nostra capacità generatrice, della nostra forza, delle nostre risorse. 
Intrappolate nei nostri recinti, perchè siamo le uniche certezze riproduttive: perchè che i nostri figli siano nostri è fuori da qualsiasi discussione, ma sarà davvero il figlio del mio compagno?E io compagno allora mi chiedo se i miei soldi andranno a un figlio che è anche mio o che è solo di questa qui. E allora, per evitare che i miei soldi finiscano ad altri, la mia giumenta me la tengo nella stalla.

Questa è la nostra condizione: siamo intrappolate in gabbie anguste perchè abbiamo un potere spaventoso e magico. Per chi non lo possiede soprattutto spaventoso. 

Chissà, quando ce ne renderemo conto allora davvero potremo tutto.

Oggi è la giornata internazionale contro la violenza alle donne. 
Violenza è anche tutto questo.

E' mettere da parte le mie capacità perchè sono solo una donna.

E' dovermi nascondere dietro ad un nome maschile per essere creduta.

E' venire considerata meno di quello che valgo.
 
E' frequentare qualcuno che si fa i cazzi suoi, ma pretende che io sia solo sua. 

E' farmi credere che è colpa mia.
 
Se fossimo uomini, ci chiamerebbero super eroi. 
Invece siamo donne e ci chiamano nei modi peggiori che esistano.

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