giovedì 1 dicembre 2016

Il mio post cortissimo

E' l'1:34 di notte e abbiamo appena finito di fare il calendario dell'avvento: siamo pronti per domani!! 
Ma di questa fatica da malati di mente parlerò un altro giorno..perchè è da questa mattina che ho in mente solo una cosa: il mio Momi.

E' un periodaccio. Tra tutti i fratelli Momi è sicuramente quello che sta accusando più il colpo del mio rientro al lavoro. Chiede coccole e attenzioni, è ipersensibile e permaloso. Io credo che un pochino ci marci su questa cosa, ma penso anche che dall'altra sti facendo davvero una gran fatica.
Perchè quando lavoravo e c'era solo lui, è vero che non mi vedeva per tutto il giorno, ma appena arrivavo ero sua! Oggi non mi vede e quando arrivo vengo monopolizzata da mostri che hanno bisogni non più importanti nè più urgenti, ma per me mamma meno rimandabili, e così io mi trovo a cucinare con la Lola in braccio e Giorgio attaccato alle gambe, e Momi si trova invece una mamma part time da condividere con due fratelli cozze.

Mi dispiace per il mio Momi. Vorrei fargli capire tante cose: che io lo amo immensamente come è sempre stato; che lui rimarrà per sempre il mio primo più grande amore; che purtroppo la vita è anche questo, aspettare il proprio turno, fare cose che ci pesano e che dobbiamo fare, lasciar andare. Ma la vita è anche bella! Ci ritroviamo la sera e ci raccontiamo tutte le nostre scoperte; ci mettiamo il pigiama e ci facciamo le coccole davanti alla tv; ci manchiamo. Tutti ci manchiamo e questa è una delle cose più belle, perchè non è sempre così nelle famiglie: a volte qualcuno manca, invece da noi ci manchiamo tutti. E quando finalmente siamo insieme litighiamo siamo felici e completi! 

Oggi la mia giornata è iniziata con Momi che mi chiedeva di fargli le coccole perchè aveva ancora sonno: gliene ho fatte un po', ma poi eravamo in ritardo, doveva finire di vestirsi, dovevo rifare il letto, dovevamo finire di preparare i fratelli. E allora l'ho preso in braccio e gli ho detto che deve essere paziente, che siccome so il suo bisogno di coccole, io le sto facendo sempre e solo a lui, lo accompagno a scuola, lo metto a letto e lascio che siano i suoi fratellini ad aspettare. Ma a volte deve essere lui a capire che di tempo non ne abbiamo, nemmeno per fare una cosa che ci piace, come le coccole. Lui è salito sul mio letto e mi ha fatto vedere una foto nostra, dell'open day alla materna: siamo io e lui piccino. Io sono seduta e lo guardo e lui è attaccato alle mie gambe e guarda chi fa la foto. Ha sul mento un'escoriazione che si era fatto giocando con me a "lupo mangia frutta" il giorno prima. Amo quella foto, perchè è poco prima di tutta questa gente in casa e siamo io e lui, ma pur non essendoci i fratelli ci sono già tutti nella foto: Giorgio è nella mia pancia e dietro di noi c'è una sagoma di bambino con scritto dentro "Viola". Siamo tutti lì, prima di sapere che c'eravamo. (A dirla tuttissima c'è anche un'altra sagoma di bambino, con scritto Gabriele dentro: se Viola fosse stata maschio si sarebbe chiamata così. Inquietante a tratti. Basta che non voglia dire che ne manca uno.)
Comunque lui ha guardato quella foto e mi ha detto "Quella foto in cui giocavamo al lupo mangia frutta. Vedi, è lì che ho deciso che sarei stato per sempre con te".

Amore mio. Sai, quando mi hai guardata la prima volta anche io ho deciso che sarei stata per sempre con te. 


Comunque, dopo questa nota d'amore la giornata si è conclusa con lui che odiava i fratellini e diceva che voleva stare uno. Una volta, almeno la Lola si salvava da questo bagno di sangue, ora il rifiuto la accomuna al povero Gioggino. Che vitaccia.

 

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