mercoledì 7 dicembre 2016

La bellezza del 6 dicembre

..del 2016, mica di ogni 6 dicembre.
Dunque. Tutto ruota attorno al fatto che domani è festa, ma non per tutti. E anche al fatto che venerdì sono a casa e quindi, dopo nemmeno un mese, ho ancora 5 giorni bonus da mamma!

Sono alle stelle! Anche se sono anche consapevole che dopo mezza giornata con il bonus da mamma chiederò al mercato nero le quotazioni per la vendita di organi giovani. Ma non importa, oggi sono felice!
Prima di tutto domani. 
Domani è Sant'Ambrogio e in quel di Cologno Monzese e di Milano è festa. Mentre nella ridente cittadina no. 
Questo significa che io e Papi siamo a casa da soli, mentre i pupi sono tutti a scuola!
Quindi domani è vietatissimo ammalarsi! Bambini piuttosto imbottiti di tachipirina, ma a scuola! 
(E mettiamo subito in chiaro per evitare battute, nessun quarto figlio tra 9 mesi).

Si capisce, vero, qual è il problema dei genitori?
Se non si capisce dal tono della prima parte del post lo spiego in modo più semplice. La privacy. Il tempo per la coppia. Possiamo cercare di nascondere la verità dicendo che ci sono altri momenti, c'è altro, ma in realtà è finita. Con tre figli poi, quando ti avanza tempo non pensi alla coppia, ma pensi al sonno: per la coppia avremo tempo quando i figli saranno adulti, il sonno serve ora
Poi sì, è vero, ci sono altri momenti, ma che fatica ritagliarseli e sperare anche che nessuno si svegli!

Noi abbiamo i nonni lontani, non vogliamo appoggiarci a baby sitter per la sera, perchè già lo facciamo di giorno e nonostante adoriamo la nostra, mai le chiederemmo di farci uscire anche la sera. Se proprio, nelle occasioni speciali ci sono gli zii che sono quasi sempre disponibili. Ma succede raramente, perchè la mamma ha un po' di difficoltà a lasciare i mostri, soprattutto ora che è rientrata al lavoro. E così aspettiamo che vadano a dormire, rassettiamo casa e poi che facciamo? L'alternativa è guardiamo la tv o andiamo nel letto. Botta di vita.
Ogni tanto Papi mi dice "Che vuoi fare poi? Andiamo a bere qualcosa?". 

Bei tempi quelli.

Una volta io e Papi eravamo solo la Bea e Jacopo. Lavoravamo di giorno e avevamo un lavoro serale nel week end e io anche in settimana. Abitavamo in due case diverse, formalmente, perchè poi dormivamo sempre una a casa dell'altro. Della nostra storia il ricordo del periodo in cui ognuno viveva a casa sua - sempre in teoria - è uno dei più belli, dei più liberi, dei più semplici. E non perchè a fine serata ognuno a casa: non succedeva mai! ma perchè c'era questo senso di poter fare tutto, di poter scegliere. Per la prima volta nella mia vita non avevo nessuno che mi aspettasse da nessuna parte, se non lui. Nessuno da avvertire e con cui litigare se non rincasavo, nessuno che potesse dire nulla. Ero libera di andare e venire.

La sera finivo di lavorare come cameriera e poi uscivamo e andavamo a bere qualcosa, andavamo a qualche festa di paese, lo raggiungevo in Valle. Le nostre serate qui a Milano non iniziavano mai prima di mezzanotte. Lavoravo, uscivo, studiavo: qualsiasi cosa facessi, dopo eravamo insieme. E il mattino dopo eravamo al lavoro. 
Viaggiavamo: B.: "Amore, guarda a quanto ho trovato i biglietti per Parigi?"
J.:"E che ti devo dire, andiamo!".
Così, senza programmare niente. La nostra vita allo stato brado. 
Oggi so già cosa devo preparare stasera per portarmi avanti con la cena di domani.

Ci siamo divertiti tanto. Abbiamo vissuto tanto intensamente, anche se non per moltissimo tempo. Mi piace pensare a come eravamo. Mi piace perchè eravamo felici, ed ora che la nostra vita è così nettamente diversa lo siamo ancora ed è un po' la prova del fatto che ci siamo proprio trovati tra tanti. Abbiamo passato notti insonni e siamo stati in giro a far festa fino all'alba; siamo partiti per andare a mangiare il pesce al mare e abbiamo camminato per tutta Londra sotto la pioggia. Abbiamo scarpinato con la neve per andare a rendere omaggio a Jim Morrison e ci siamo trovati a feste di paese alle 4 di mattina con sposi ubriachi e sconosciuti.
E' anche di questo che mi sono innamorata ai tempi. Del suo essere una certezza ed essere capace di stare al passo con la mia incertezza. Il saper rispondere "ok andiamo" ad ogni mia proposta.

Ecco. Io penso che noi siamo una squadra vincente. I due che si sono conosciuti e si sono innamorati e andavano in giro a bere rum e cola e long island sono sempre dentro di noi, ma aspettano il loro turno. E in fondo, penso che essere una squadra che funziona sia anche questo, sapersi mettere da parte e lavorare bene insieme, fino a trovare il modo di mandare avanti una mini casa con tre figli piccoli, due gatti e (per fortuna) due lavori, e festeggiare il 7 dicembre perchè siamo soli (speriamo!!!) come se fosse la venuta del Messia!

Tornerà un tempo che sarà di nuovo solo nostro. E allora mollateci figli! noi saremo i nonni in crociera - no che palle..Papi non ci viene in crociera, e nemmeno in campeggio..lui è rustico, ma di un certo livello: vuole il bungalow. Ecco ho trovato! -. Noi saremo i nonni in camper, anzi, in motorhome! 

O forse saremo dei nonni normali, con i loro acciacchi e con le loro pastiglie da prendere a determinate ore per la pressione, per la prostata, per la tiroide; con la nonna che stressa il nonno perchè si dimentica e il nonno che brontola perchè la nonna lo stressa. 

E andremo in giro mano nella mano, aiutandoci a non inciampare e prendendoci cura di noi due, esattamente come ci siamo presi cura dei nostri figli. 

Esattamente come stiamo facendo già oggi.


 (Papi si lamenta dello sbandieramento della sua immagine nemmeno stessi con un Brad Pitt qualsiasi. Ma va bene, lo amo anche perchè non ha un account che non sia semplicemente la mail.)

(Ah. Chiedo il silenzio stampa sulla mia, di immagine. Non sono fotogenica. Si è detto tutto.)



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