domenica 4 dicembre 2016

Domenica sera al Pronto

Sì. Una bella domenica sera al Pronto Soccorso. Per fortuna è stata una cosa breve e indolore, perchè quando ho deciso che ci avrei portato la Lola mi ero messa l'anima in pace pensando che avrei passato lì la notte e smadonnando internamente perchè alla fine avrei dovuto chiamare in ufficio - e non sono tornata nemmeno da un mese! -.
Faccio un passo indietro: questa sera, poco prima di cena, stavo sistemando l'angolo di fianco al camino e la scrivania, che è lì quasi attaccata.
Ovviamente lì con me c'era la Lola, perchè dove c'è la mamma che svuota angoli c'è lei che passa al vaglio ogni cosa che metto per terra da sistemare; nel tutto che ho pescato c'era anche una borsina a forma di zucca di Halloween che alla Lola è piaciuta da impazzire. Così ha mollato tutto il resto e ha iniziato ad andare in giro con la borsettina al braccio - è impressionante il cromosoma X, a casa nostra non esistono giochi da maschi o giochi da femmine, è una distinzione che odio, ma ora che c'è anche la Lola con noi, devo riconoscere che maschi e femmine reagiscono proprio in modi diversi -.
Comunque, era lì che si stimava con la sua borsetta e la sua camminata appena imparata, ed è andata in camera mia. Lì credo che sia scivolata e sia andata di bocca sull'angolo del mio comodino. Fiumi di sangue. La sua tutina bianca tinta di rosso, la mia felpa grigia pure. Momi con gli occhi grandi come piattini terrorizzato e preoccupatissimo. 
All'inizio sembrava solo un taglio al labbro, ma poco dopo, guardandola meglio sembrava che fosse uscito un incisivo. Panico. In un nano secondo eravamo vestite e in ospedale. 
Già al triage mi hanno detto che non era nulla di che, e il chirurgo mi ha confermato la cosa e ci hanno congedate senza nemmeno farci passare dal pediatra. Tanto meglio.

Per fortuna nessuno dei bambini ha una grossa esperienza ospedaliera. E' già capitato che andassimo al Pronto Soccorso: con questa sera ci siamo stati quattro volte. Siamo fortunati per carità, ma siamo anche due persone poco ansiose, da questo punto di vista.
In precedenza ci siamo stati perchè Momi, nel delirio più totale e nella sovraeccitazione - superiori al solito intendo - che sono seguite alla nascita di Giorgio si era quasi amputato un pezzetto di lingua. Inizialmente abbiamo pensato che non fosse nulla di che, che se la fosse un po' tagliata - aveva saltato con il mento sulla spalliera del divano e si era morsicato la lingua - poi il giorno dopo, guardando bene abbiamo visto che aveva un angolino che gli si stava proprio staccando, allora Papi è subito partito alla volta del Pronto Soccorso. Anche quella volta era andata tutto sommato bene, non aveva avuto bisogno di punti nè nulla e se l'era cavata con una bella dieta a base di gelato. La lingua adesso ha una bozzetta e una cicatrice in corrispondenza della mezza amputazione.

La volta successiva era toccata sempre a Momi, che dall'alto della sua proverbiale calma, correndo come un ossesso si era andato a schiantare a scuola ed era tornato a casa con un bel corno sulla fronte. A casa, non pago del bernoccolo assimmetrico, aveva preso una bella rincorsa e aveva deciso di schiantarsi contro il parapetto in cemento del balcone. Almeno il corno l'avrebbe avuto da entrambe le parti. Per me era finita lì.
Peccato che il giorno successivo vomitava e sonnecchiava senza fine. Fui volontaria in Croce Rossa - un po' come Fantozzi fu azzurro di sci - ma penso che anche a chi si trovasse per la prima volta in una condizione simile sarebbe venuto in mente il trauma cranico. Partenza per il Pronto Soccorso. Ah, per complicare le cose Giorgio aveva due mesi, tanta fame e due polmoni che facevano impallidire anche Pavarotti. Morale della favola: abbiamo scoperto che l'acetone dà gli stessi sintomi del trauma cranico. Momi è stato ricoverato 4 giorni, si è perso la festa dell'accoglienza a scuola proprio l'anno che era lui l'accolto, e si è però divertito così tanto in ospedale che ogni tanto mi chiedeva di tornare - ma anche no! -, nonostante all'inizio l'abbiano bucato credo 52 volte per trovare una vena per fargli la flebo, per poi decidere, alla 53esima, che era meglio desistere.

La nostra terza volta, per riequilibrare un pochino le sorti, spettava a Giorgio, che per raccontarmi di un cane che vedeva al parco sotto casa e per imitarlo mentre girava è capitombolato giù dalla panchina del nostro tavolo, evidentemente malissimo perchè si era rotto la tibia. Ma si sa comunque, Giorgio è un bulldozer e con la gambetta rotta era riuscito pure a dormire, ma quando si era svegliato piangendo dopo che aveva provato ad alzarsi, avevamo capito. Tre settimane di gesso, una delle quali con l'assoluto divieto di appoggio. Spiegalo tu ad un bambino di 1 anno e mezzo

Siamo fortunati, come ho già detto, noi in PS siamo stati raramente - e tocco ferro. E ci è anche sempre andata bene, perchè ho sentito racconti di persone maltrattate oppure spedite a casa perchè non avevano nulla e poi decedute. Nelle nostre quattro volte abbiamo sempre trovato persone carine e comprensive del dolore dei bambini. 

E devo essere sincera, a me sembra che tutto sommato il PS della nostra ridente cittadina brianzola funzioni anche piuttosto bene: anche quando fui in Croce Rossa ricordo che quando la centrale operativa ci mandava qui eravamo sempre molto soddisfatti. 

Comunque, diciamo che io lo promuovo così, non mi interessa avere un ulteriore prova che faccia statistica


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