martedì 13 dicembre 2016

La casellina numero 11

Era da tanto che aspettavo questa casellina: da quando abbiamo impostato le idee principali per il calendario. No anzi! Da prima ancora: da settembre quando ho saputo dell'esistenza di quella che sarebbe diventata la sorpresa: la mostra DinoLive, dinosauri animatronici a Torino!
 Abbiamo comprato i biglietti su internet e abbiamo scelto il weekend più adatto tra i vari casini che abbiamo sempre il fine settimana. Sapevo che i mostri sarebbero stati a mille:
Momi e Gioggio adorano i dinosauri - credo come tutti i bambini eh! - e ieri mattina erano davvero alle stelle: Momi continuava a chiedermi se i dinosauri fossero veri o solo delle statue come quelli del Parco della Preistoria e Giorgio ha tirato fuori tutti i suoi dinosauri per scegliere il più adatto all'occasione.


Ad ogni modo, con la classica organizzazione G. alle 11 siamo finalmente partiti alla volta di Torino, con la schiscetta nello zaino e fiumi di acqua e succhi di frutta, nemmeno dovessimo attraversare il Sahara. 
Partiamo con la colonna sonora "La canzone dei dinosauri" perchè qui siamo davvero appasionati, e abbiamo anche la musica giusta, ma effettivamente dopo 7 volte in loop, io e Papi abbiamo dirottato le scelte verso Elio e Ska J - se come me non avete idea di chi siano, sappiate che cantano in veneto e dalla regia mi dicono che ne faccia parte anche l'ex sassofonista dei Pitura Freska. Ah, ok adesso è chiaro, vero? -.

A parte che non avevo idea che Torino fosse così distante, ho sempre pensato che un'oretta e sei lì - ma lo ammetto, sono un po' Milanocentrica io in questo: per me dista tutto un'oretta da Milano -; dicevo, a parte una distanza non considerata, arrivati a 15km dalla destinazione mi sono mostruosamente accorta di avere previsto anche il cambio bimbi in caso neve, ma di aver lasciato a casa i biglietti. Sì, sono cose che faccio.

Panico.

Da una parte mi sono detta "beh, pace: ci facciamo un giro per Torino, che non ho mai visto e poi torneremo un'altra volta con i biglietti per vedere la mostra. Il problema stava nel fatto che ormai gli orchetti sapevano che andavamo per i dinosauri e non potevamo più giocarcela, pena delle sceneggiate pazzesche, considerato anche il fatto che per ragioni a noi sconosciute Momi a Torino proprio non ci voleva venire, in mancanza di migliori argomentazioni ha anche accusato il Po di fargli paura perchè avrebbe potuto caderci dentro.
L'opzione due era cercare un negoziante che mosso a pena ci stampasse da internet i biglietti che noi gli avremmo mandato via mail - per fortuna nasco nell'era tecnologica e degli smartphone, anche solo dieci anni fa saremmo tornati a casa mettendo la mamma al bando.

Abbiamo optato ovviamente per la stampa e per fortuna passavamo proprio di fianco ad un'Auchan e un tabacchino pietoso ha accettato che gli mandassimo una mail con i biglietti da stamparci - faccio presente che nel centro commerciale c'era un punto TicketOne che però è stato incapace di fare qualsiasi cosa, se non far innervosire il Papi, perchè i ticket non erano su una chiavetta USB.

Comunque, risolto il problema biglietti, rifocillati alla grande con cose non nella schiscetta - come succede ad ogni gita -, ci rimettiamo in marcia e mentre raggiungevamo in macchina il Parco del Valentino mi sono innamorata di Torino.

Faccio una premessa: io mi ritengo milanese, ma non amo particolarmente Milano, anzi, se posso evitare di andarci per me è una gran cosa. Però rimango milanese e perciò credo nella bellezza di Milano e nel suo valore. Papi non è milanese. Papi odia Milano dal più profondo angolo del più fondo pozzo fino alla corona della Madonnina. Per scherzare continuavo a ripetergli che "Però questa Torino che sarà mai, una Milano più piccola, meno importante, meno Milano".

Ecco.
 
Non avevo calcolato che Torino ha il Po. Non avevo calcolato che Torino è anche un po' collinare. Le montagne che noi milanesi vediamo là in fondo, Torino le ha lì vicine, ma non così vicine da opprimere.
Niente, mi sono innamorata - di quel pochissimo che ho visto - ariosa, ordinata, varia. Ho visto pochissimo, ma che bella! con i camminamenti lungo il fiume, con dei parchi stupendi, viali alberati.
E io che pensavo che fosse una città grigia e infelice come Milano. Perchè sì dai, Milano è così, grigia e infelice. Hai voglia a farci vedere scorci fioriti e illuminati dal sole.
Niente, Torino ha vinto.

Vabbè, siamo arrivati alla mostra e vien da chiedersi perchè abbiamo preso 4 biglietti, visto che Giorgio al primo dinosauro incontrato sul suo cammino, da gradasso è diventato un agnellino indifeso che tremava in braccio a Papi; e così lui, la Lola e Papi ci hanno aspettato fuori.

Per quanto riguarda la mostra, sospendo il giudizio. Dico che al Momi, che l'ha sorvolata a 200km/h come al suo solito, è piaciuta e Giorgio era davvero spaventato, il che vuol dire che per un duenne i dinosauri erano proprio realistici.

Dopo questo impegno gravoso, che ci avrà portato via boh! 20 minuti? abbiamo fatto una passeggiata con due soste in 300 metri perchè c'erano dei giochi. Siamo riusciti a strapparli alle giostrine infilandoci in un tunnel ben peggiore: Natale in giostra, una sorta di Luna Park al coperto dove vieni investito da un odore di frittelle e zucchero filato appena varchi la soglia.
Si sono divertiti un mondo, e anche noi  io: sono stati sul bruco-mela, sulle classiche giostrine tipo carosello, sull'autoscontro - e qui è stato un tuffo nel passato di più di vent'anni..quanti ricordi, quante volte a bordo pista ad aspettare, a puntare, a guardare..mamma mia.. - . Momi poi è venuto con me nella casa stregata, e penso che non ci tornerà tanto presto, per quanto io l'abbia trovata davvero pessima. L'attrazione che gli è piaciuta di più è stata una sorta di casa degli specchi, con i trabocchetti e le scale che si muovono!!

Per concludere abbiamo mangiato una ciambella del 1912, però scaldata al microonde per darle la giusta consistenza marmorea, e lo zucchero filato - e chi lo sapeva che ora c'è anche lo zucchero filato alla fragola o alla menta -, e finalmente ci siamo rimessi in marcia, facendo almeno 10 soste: la pipì di Simone, la sigaretta di Papi, la pipì di Giorgio, l'abbiocco di Papi, le frigne inconsolaili della Lola, la benzina da fare e chissà che altro.

Ovviamente i mostri hanno dormito in macchina e metterli a letto è stata una contrattazione e alla fine un atto di forza.

L'anno prossimo nel calendario metteremo una gita in battello sul Po, a Torino ovviamente, perchè ci si deve tornare per forza!

Ah, i torinesi hanno anche gli scoiattoli che vengono a prenderti il cibo dalle mani, oltre al Po. 
Torino ha decisamente vinto!

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