giovedì 19 gennaio 2017

La nostra medicina

La ripresa dalle vacanze natalizie è lenta. Anzi, lentissima considerando che abbiamo quasi finito Gennaio.
Sembra che il tempo ci sfugga, non riusciamo a rientrare nella routine che eravamo riusciti a fatica a mettere in piedi e mi sembra di non vedere i bambini da giorni. 


Queste difficoltà incidono sul mio umore e sul loro.
E ormai si sa, quando si parla di difficoltà che la mamma somatizza, si parla di Momi.

Sì, perchè la Lola è una tipetta decisa, capace di grandi piazzate donnesche e di grande pazienza, altrettanto donnesca, e quindi non mi dà tanto da pensare. La vedo andare al nido felice, canta mentre la spoglio e mentre aspetta che anche Giorgio sia pronto ad entrare in classe se ne va a zonzo, guardando entusiasta le foto degli altri bambini e gioendo (forse) nel riconoscerli!
Certo, quando torno a casa la sera si trasforma in cozza, finchè non le pianto in mano un qualcosa da mangiare, e allora ciao mamma, felice che sei a casa. Più felice di mangiare però

Giorgio invece da di sè un quadro completo in quattro parole: E poi io piangio.
Lo dice senza dramma, senza pathos. La sua è cronaca di se stesso. L'amara realtà, data con il piglio oggettivo di un giornalista di nera: lui piange. Ma quando piange questa assenza di pathos diventa l'esatto contrario. Lui piange così tanto da riuscire ad ottenere qualsiasi cosa pur di non sentirlo più. Piange in modo così esagerato che se lo mandassimo a vendere fiammiferi in Stazione Centrale sono sicura che potremmo mollare tutto e andare a vivere ai Tropici nel giro di 6 mesi. E quindi nemmeno di lui mi preoccupo così tanto. Lui ha trovato la sua strada, la via di Giorgio al suo successo e te lo dice, ti fa già la sua dichiarazione di intenti: se la cosa non gli sta bene, sii consapevole, lui piangerà. E 9 su 10 qualcosa la spunterà.

E poi c'è il Momi, che non capisco se è più furbo di quanto io stessa pensi e ha capito che ho un senso di colpa imponente nei suoi confronti e quindi non si scompone e agisce in modo discreto. Oppure è rassegnato a condividere la mamma e il papà con una scimmia urlatrice e con una che sa esattamente ciò che vuole e non guarda in faccia nessuno per averlo.
Lui arriva la notte e chiede se può dormire con noi - non ti si infila nel letto come un cucciolo di Mammuth qualunque, calpestando sorelline e meritati riposi -; se non trova spazio perchè il Mammuth e la furbetta sono già arrivati, senza dar fastidio a nessuno si mette con la testa al posto dei piedi, a volte senza nemmeno volere il cuscino, e dorme così.
Poi si sveglia lento la mattina, senza psicodrammi, e con la stessa pacatezza con cui chiede permesso la notte, ci dice che lui al prescuola non ci vuole andare. Ma alla fine ci va. E l'unica cosa che fa è ricordarmelo di nuovo la sera che lui però il giorno dopo non ci vuole andare.
E ogni tanto piange. Ogni tanto è un pochino più sensibile e piange se perde a Forza 4, piange se i suoi amici lo prendono in giro, piange se lo sgridiamo un po' di più. Ma non piange come Giorgio. Quei decibel io li ho sentiti solo ad un concerto dei Sepoltura.

Momi è un bambino sensibile. E per fortuna è ancora in quella fase che sa che la mamma lo ascolta e i suoi problemi li prende seriamente.

Così questa sera me lo sono coccolato un po' - e ho anche perso un po' la pazienza perchè all'inizio voleva parlare, ma non riusciva ad uscire dal campo gravitazionale della TV - e abbiamo deciso che la medicina a tutto questo malumore dovuto a quanto ci manca la mamma e a quanto la mamma debba badare ai due demoni più piccoli, è fare qualcosa di bello insieme!
E allora abbiamo pensato un pochino, ma il prossimo fine settimana non possiamo fare nulla io e lui da soli perchè ci sono un sacco di impegni, a partire dall'open day alla materna - e che non ce lo porto Giorgio a conoscere la sua (spero) nuova scuola? Ci entra solo da quando aveva 15giorni! -. 
Così abbiamo deciso che venerdì sera facciamo un pigiama party! Anzi, un esclusivo pigiama party: io e lui! Nemmeno Papi e i due mostri. Loro li muriamo in camera della mamma e del papà; se vuole, Papi quando gli altri dormono potrà unirsi a noi. E guarderemo mille mila cartoni animati, ruberemo tutti i cuscini di casa per dormire morbidi sul divano letto e ci copriremo con le coperte più calde! E per non morire di stenti il pomeriggio ce ne andiamo alla Coop a fare incetta di boiate che ci sgranocchieremo nel lettone, nella serata che sarà solo nostra! E ovviamente, poi dormiremo io e lui sul divano letto, come gli ho promesso da quando la Lola aveva tipo 6 mesi - non sono stronza, è che fin'ora passare due ore di notte senza la Lola appiccicata è stato un miraggio - e così non dovrà andare da nessuno a chiedere se c'è posto anche per lui.

Anche perchè il posto vicino alla mamma è sempre garantito a tutti, soprattutto quando si è mogini o spaventati, o malati, o coccolosi.

(l'idea del pigiama party non è tutta mia: oggi parlando con una collega mi ha detto che a casa sua si usa molto, come da noi il pic-nic..e così, ecco una bella occasione per inaugurare un nuovo divertimento!)

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