mercoledì 11 gennaio 2017

E iscrizione fu

E'  tempo di iscrizioni, e qui in casa G. è bellissimo, perchè noi iscriviamo a gruppi di due. L'anno scorso Giorgio e Lola al nido, questo Giorgio e Momi, uno alla scuola dell'infanzia e l'altro alla primaria.

Alla primaria.

Abbiamo un figlio che tra poco andrà alle elementari - o alle menementary come dice lui, secondo me con una ypsilon finale per renderle più esotiche - andrà alle elementari ed è nato l'altro ieri praticamente.

Non credo che a lui questa cosa tocchi minimamente: ogni tanto ne parliamo, ma non sembra assolutamente preso da questa novità che sta per abbattersi su di lui.

Io invece.

Ecco, io lo guardo e piango. Io ho pianto ad ogni festa di fine anno perchè già me lo vedevo Remigino alla fine della scuola dell'infanzia, quest'anno probabilmente chiederò ad un'automedica di aspettarmi fuori dal cancello.
Ho l'ansia perchè già mi chiedo come farà a stare seduto tutto il tempo che deve e già mi sento male per lui e per me.
Inserisco i dati sul sito del MIUR - cioè, ormai siamo in campo del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca , non so se mi spiego! (per quanto ciò voglia significare in questo paese) - dicevo, inserisco i dati per chiedere le credenziali di accesso per la prossima iscrizione e già mi tremano le mani.

Io sarò on line il 16/01 alle 08:00:01 per iscrivere il mio Momi in prima elementare, come se nemmeno dovessi prendere su Ticket One i biglietti per i redivivi Beatles! E no, per chi se lo chiedesse non funziona come su Ticket One che chi prima arriva meglio alloggia. Si tratta solo ed esclusivamente del mio eccessivo entusiasmo. Cioè, potrei anche farlo alle 19:59 del 6 febbraio, ma chi resiste?!?! Sto contanto le ore al 16 gennaio, nemmeno mi avesse contattata il Messia per dirmi che sarà qui proprio quel giorno.

Sì lo so sono fusa. 
(Ma se in questa vita non ci entusiasmiamo delle piccole cose, che altro ci rimane? - che poi piccole. E' il mio Momi che diventa grande, è una cosa immensa! -)

Dall'altra parte c'è Giorgio, che finalmente verrà accettato a tutti gli effetti nella sua scuola del cuore - si spera ovviamente, perchè quando ho letto il numero di posti diponibili mi è venuto uno coccolone all'idea che non venga preso e si ricominci con lo psicodramma di questa estate che non lo avevano preso subito al nido! Perchè gestire 3 figli in 3 scuole diverse, dovendo raggiungere il mio posto di lavoro, distante 20km milanesi sarebbe uno psicodramma serio -.
Sono emozionata, ma non così tanto. Per Giorgio il sentimento dominante è l'ansia che qualcosa possa andare storto e lui non venga ammesso in quella scuola.

E no. Non si tratta di meriti del POF della scuola in questione. Si tratta di logistica.
Perchè come diceva un mio amico oggi, POF può avere solo un riferimento onomatopeico quando si tratta di una scuola dell'infanzia.
Lo so, sono una mamma becera - non stiamo a parlare del Papi che non si è ancora messo a pari con i messaggi whatsapp in cui spiegavo cos'è il POF e non sa nemmeno che esista, alle 23:45 del 10 gennaio -. 
Ma lo ammetto, a me dell'offerta formativa di una scuola dell'infanzia poco mi tange. 
In quella scuola in particolare, ci sono andata ogni giorno per due anni, ora purtroppo ci vado circa una volta alla settimana, ho sempre visto bambini felici, maestre brave, competenti e coinvolte. 
Forse mi si scaglieranno addosso fulmini e saette, ma non mi interessa se gli insegnano l'inglese, l'informatica, l'astrofisica; o meglio: sarei felicissima se il programma prevedesse, come del resto fa, delle ore di inglese per esempio - io sono frutto di una grande maestra illuminata che negli anni '80 si era presa la briga prima di trovare per la classe un'insegnante, e poi di mettersi lei ad impararlo per insegnarcelo, e spesso vivo ancora di rendita di quegli anni, quindi so quanto sia fruttuoso insegnare le lingue ai bambini - ma non è quello che mi farebbe scegliere una scuola.

E' un'opinione personale, ma non ci sarà mai nessun programma che potrà sopperire le carenze di un maestro poco appassionato. Non ci sarà mai un programma che potrà stare al passo con la passione di un maestro innamorato - vedi appunto la mia maestra Silveria -. Non c'è POF che tenga se i docenti non valgono.
Inoltre si parla di una scuola dell'infanzia, in questo specifico caso. Quello che cerco è una maestra che si affianchi a noi per crescere un bambino felice. Non un bambino perfetto. 

Insomma. A me del POF non me n'è mai fregato nulla. La differenza la faranno sempre le insegnanti che incontreranno sul loro percorso. E ovviamente la loro voglia di studiare.

Comunque.
Alle 23:59 del 10 gennaio 2017 io ho un'utenza registrata sul MIUR - come hai tempi dell'Università! E questa volta io non sono in trincea (o forse è quello che voglio credere) - e Papi ha imparato cos'è il POF, dopo che si è messo a pari con la lettura dei messaggi!
 

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