giovedì 13 luglio 2017

La mia lunga storia d'amore

Questo è (anche) il racconto di una relazione ormai trentennale. Un amore che ha avuto delle pause nel corso di tutto questo tempo, a volte forzate, a volte casuali, ma non è mai calato.

La mia storia di campeggiatrice è iniziata quando avevo 7 anni, grazie agli zii Giovanna e Giancarlo che dopo che li ho tormentati ogni anno da quando sono stata dotata di parola, finalmente mi hanno portato in vacanza con loro. Siamo partiti con la macchina d'ordinanza dello zio una sera e siamo arrivati la mattina dopo sul Gargano. Non credo che mi dimenticherò mai il profumo degli Eucalipti del campeggio Manacore e nemmeno le serate dietro la reception con i seggiolini da camping a vedere i film proiettati sul muro bianco.
La mia storia di campeggiatrice è nata quando ti chiamavano con l'altoparlante perchè c'era al telefono la mamma che ti avrebbe richiamato dopo 10 minuti perchè ora che arrivavi al telefono la SIP le aveva già pignorato la macchina. La mia storia di campeggiatrice è nata quando viaggiavamo con i cuscini sul sedile posteriore e gli asciugamani per fare le lenzuola e dormire durante quell'infinito viaggio senza aria condizionata o navigatori satellitari e io e mia cugina dovevamo trovare il modo per sdraiarci senza mangiare i piedi l'una dell'altra.

Comunque. Non so esattamente come sia successo o perchè, ma da quell'estate il campeggio è entrato nel mio cuore e non sono mai più esistite vacanze migliori. E di vacanze ne ho fatte di tutti i tipi: in alberghi super lusso all inclusive, in case più vicine alla baracca che alla casa, in case decenti, in pensioni di infima categoria, in bungalow. Credo che mi manchi solo la barca..ma niente il campeggio rimane sempre il mio più grande amore.

Papi finora aveva preferito scegliere il bungalow..ed effettivamente anche per me è stato più comodo in questi anni accettare questo compromesso visto che avevamo a che fare con pappe e pannolini multipli. Quest'anno però l'ho riproposto: quando è stato il momento di scegliere come e dove, visti i prezzi che ci sparavano anche per un bungalow scaccione l'ho buttata lì e questa volta ho trionfato!
Abbiamo dovuto acquistare tutto - del resto la mia gioventù in tenda era proprio solo in tenda. Nemmeno il sacco a pelo di proprietà avevo: lo condividevo con un amico e si dormiva sul pavimento della tenda: il materassino era un lusso che non ci interessava concederci con la nostra schiena da ventenni (oggi quarantenni inchiodati) -.

Abbiamo fatto un'attenta ricerca sul web per capire quale fosse l'attrezzatura base e per scegliere una tenda che non volasse via alla prima folata di maestrale - o che si allagasse al primo starnuto del vicino di piazzola - e alla fine, dopo aver studiato siti italiani, inglesi e tedeschi abbiamo selto:
una fighissima tenda 6 posti Regatta Vanern grande praticamente come la nostra cucina di casa - perchè sì, un po' sfugge lo spirito spartano del campeggio ad un certo punto, e cerchi la tenda di Harry Potter invece del cubicolo in cui devi strisciare dentro e vestirti sdraiata -. Per il resto degli acquisti abbiamo deciso di fare nostro il motto "un euro risparmiato è un euro guadagnato" e ammetto che non è andata sempre bene: come per il frigorifero, che una volta in campeggio ci siamo accorti che aveva solo la presa per l'accendisigari dell'auto - lo so, potevo anche controllare prima, ma mai avrei pensato che non avesse una normale presa di corrente: a che cavolo può servire un frigo portatile con solo una presa 12V???- oppure il tavolino con le sedie annesse..non tanto per il tavolo in sè che è bello lungo e spazioso, quanto per le sedioline che una volta portato il tavolo a misura erano perfette per i bambini, gli sembrava proprio di mangiare al tavolo del nido..

La meta del nostro primo viaggio è stata Follonica, ci siamo detti che visto che si risparmiava sull'alloggio, potevamo anche pensare di andare nella carissima Toscana, senza arrivare fin quasi in Puglia per trovare un mare degno di essere chiamato tale - non me ne vogliate, se qualcuno della costa adriatica leggesse..io sono cresciuta ai Lidi Ferraresi, ma l'idea di mettere un piede in quell'acqua mi fa rabbrividire ancora.. - e abbiamo setacciato la costa di Grosseto con Google map per trovare un campeggio che non ci costringesse ad attraversare la statale o a percorrere un km di Pineta per raggiungere il mare. Così abbiamo trovato il camping Pineta del Golfo, direttamente sul mare e direttamente in centro a Follonica.
La nostra bellissima tenda

Ammetto che appena arrivati ci siamo un po' rimasti male: nel campeggio non esiste market. Quindi senza market e senza frigo - sì ok, come per il frigo, anche per il market bastava controllare, e forse l'ho anche fatto..ma anche qui, non mi aspettavo la presenza di un campeggio privo di market (esattamente come quello dell'anno scorso del resto..) -. Non è che sia iniziata proprio in discesa la nostra nuova esperienza di vacanza.
Per fortuna il campeggio era appunto in centro e appena usciti si apriva una viale alberato di alimentari presso cui rifornirci. E per fortuna Papi si è armato di santa pazienza e il lunedì ha fatto il giro della provincia per trovare un maledetto trasformatore per il maledetto frigorifero - ma dico io, ma vendilo insieme! Ma come ti viene in mente che terrò per sempre il frigo portatile attaccato alla macchina?! non riesco a farmene una ragione! -.

Vabbè, a parte questa start up difficoltosa la vacanza è decollata nel giro di nulla. I bambini si sono divertiti ben oltre i miei più rosei desideri e noi siamo stati felici.
Storia di un bambino lercio - Gioggio
L'organizzazione era basica: sveglia, colazione, incremamento e mare; giochi in acqua per i 3/4 del tempo e giochi in spiaggia per 1/4; pranzo, riposino, sveglia, merenda, incremamento e mare; come sopra con l'acqua che la fa da padrona e verso le 18 giochi in spiaggia per impanarsi bene prima della doccia. Poi doccia 4 alla volta - sì, uno si immolava e l'altro invece se la godeva: la doccia aveva una durata di tre minuti (non per scelta nostra: altro motivo di estremo spiazzamento appena arrivati) in cui io sfigata paranoica lavavo e sciacquavo quattro esseri viventi a partire dai 90 ai 178cm, Papi invece se la godeva e lavava i tre sciagurati sotto i 120cm in tre minuti e poi se ne prendeva altri tre per sè..bella la vita da Papi..-.

Comunque abbiamo scoperto una cosa: sì SIAMO amanti del campeggio. La vita all'aria aperta vale ogni picchetto piantato con il sudore di un povero Papi stanco e accaldato - hai visto Papi? bella la vita da Papi, dai che lo so! - e vale anche ogni passeggiata per andare a fare una pipì, ogni giro per andare a lavare se stessi, i propri denti o i piatti del giorno. Vedere i bambini correre nel vialetto nudi o semi nudi, sporchi come se arrivassero da un incontro di lotta nel fango, per giocare con l'altro stuolo di bambini che hanno raccattato lì in giro non varrà mai nessuna camera rifatta o nessun open bar - e se addirittura io rinuncio all'open bar..-.

A tutte le persone che mi hanno guardata come una pazza masochista quando hanno capito che ci portavamo in tenda le tre belve posso dire che non tutti siamo campeggiatori, non tutti amiamo condividere la prima seduta del mattino con lo stitico della porta accanto: nemmeno io sia chiaro! ma poco mi importa; cambierò orario, cambierò bagni, diventerò io stitica. La libertà di una vacanza così vale la mancanza di ogni comfort che possiamo avere a casa, ovviamente secondo la mia opinione. E poi devo dire che all'approssimarsi dei 40 poco mi importa di tante cose che prima mi facevano menata.

Per quanto mi riguarda, in un modo o nell'altro la felicità la incontri di sicuro in campeggio. Non è così certo quando sei in albergo.

E poi alla fine, quali sono le vacanze ideali secondo voi?

Ah, per chi se lo chiedesse: sì, di tutto lo stuolo di bambini raccattati in giro, gli unici lottatori nel fango erano i nostri. 


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